(CS) Equality Italia: “Arginare la deriva discriminatoria verso i disabili”


“Non risulta che l’onorevole Massimo Polledri abbia mai pronunciato, nel corso della seduta del 31 marzo scorso, espressioni gravemente offensive all’indirizzo dell’onorevole Ileana Argentin”, recita così una lettera firmata dal Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini, indirizzata al parlamentare della Lega Nord Padania, On. Massimo Polledri. “A quanto apprendiamo – dice Simona Clivia Zucchett, responsabile disabilità di Equality Italia – la vicenda che ha interessato l’onorevole Argentin non ha colpevoli ed è come se nulla fosse successo – prosegue Zucchett – tuttavia l’episodio che si è verificato alla Camera dei Deputati non deve essere sottaciuto, perché è indice della grande ignoranza e demagogia che ruota intorno al mondo della disabilità”.“Siamo lieti che l’On. Polledri abbia potuto dimostrare la propria estraneità dei fatti – prosegue Zucchett – ma riteniamo necessario che venga aperta una indagine parlamentare per accertare chi si sia reso colpevole di un atto ignobile, che ha costretto l’On. Argentin a ricordare a tutti la propria disabilità”.

Per sostenere l’On. Ileana Argentin , il Presidente Aurelio Mancuso e il coordinamento di Equality Italia ha accolto con favore, sottoscritto e provveduto a promuovere, l’iniziativa di solidarietà promossa dai professori universitari degli atenei italiani, che hanno richiesto l’apertura di un’ inchiesta e l’irrogazione di una censura nei confronti di chi ha commesso il fatto, inviata al Presidente dell’UE Barroso, al Presidente della Repubblica Napolitano e al Presidente della Camera Fini. “Una iniziativa – conclude Zucchett – che non vuole essere polemica, ma desidera semplicemente arginare la pericolosa deriva discriminatoria della quale sono protagoniste, sempre più frequentemente, le persone disabili e che proprio oggi è stata denunciata in un comunicato stampa della FAND (Federazione delle Associazioni Nazionali dei disabili). Clicca qui per il nostro precedente comunicato sul caso Argentin.

 

Per questa ragione invitiamo tutte e tutti a firmare questo appello online e a diffonderlo in giro, sui vostri siti, su facebook e gli altri social network!

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