Equality Italia. Donna abbandonata ad abortire in bagno: si avvii una seria inchiesta


logo-equality [400x400]E’ stata oggi raccontata l’orribile storia di una donna che ha abortito da sola in un bagno al Sandro Pertini di Roma. L’episodio ha radici nell’incontro di norme come la legge 194 non applicate adeguatamente a causa di un’abnorme obiezione di coscienza, su cui vanno posti robusti correttivi e nella tremenda legge 40 sulla fecondazione assistita che vieta la diagnosi pre impianto anche alla presenza di malattie genetiche. A questo si è assommata, come afferma la donna che ha subito questo calvario, un’indifferenza e un abbandono da parte del personale, che sono ingiustificabili. E’ necessario che al più presto, oltre alle azioni legali promosse dalla persona coinvolta, che le autorità sanitarie e anche il ministero aprano inchieste dettagliate per verificare se vi siano stati comportamenti contrari alla deontologia professionale, e nel caso assumere i provvedimenti disciplinari previsti dalla normativa vigente. Rimane che le donne sono spesso vittime di legislazioni ideologiche o di articolati non applicati, trovandosi così discriminate e colpite nella propria dignità.

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