la storia del Mullah Taha, clerico omosessuale costretto a scappare dall’Iran


 

Lui è il Mullah Taha e la sua storia ha dell’incredibile. Cresciuto in una famiglia religiosa iraniana, Taha è stato avviato all’istruzione religiosa, prendendo appunto il titolo di Mullah, una delle cariche più importanti nell’Islam, soprattutto nel mondo sciita.

Da piccolo, Taha si è sempre sentito diverso dai suoi compagni. Come lui stesso racconta, aveva un atteggiamento femminile e non aveva interesse per le ragazzine della sua età. Solamente una volta entrato al liceo, grazie all’accesso ad Internet, Taha ha potuto confrontarsi con la sua sessualità, scoprendo cosa significhi essere omosessuale e capendo finalmente la sua natura.

Purtroppo, come noto, il regime iraniano khomeinista non è un posto per omosessuali. L’omosessualità in Iran è considerata un crimine imperdonabile – il regime parla di sodomia – punibile con la condanna a morte. Teheran permette unicamente, attraverso varie procedure, il cambio del sesso, ma coloro che passano questo difficile percorso, sono quasi sempre rigettati dalle famiglie e costretti a prostituirsi. Nella Repubblica Islamica, va ricordato, la prostituzione è illegale, ma viene permessa attraverso il trucco dei “matrimoni temporanei”: contratti matrimoniali che possono durare anche un’ora, in cui è permesso avere un rapporto sessuale (strumento molto usato dai clerici per andare “a mignotte”, senza incorrere in “punizioni divine”).

In Iran il Mullah Taha ha subito diverse minacce, soprattutto da quando ha iniziato a frequentare altri ragazzi omosessuali. Incalzato e impaurito dalle pressioni del regime e dell’establishment religioso iraniano, il Mullah Taha ha deciso di abbandonare la Repubblica Islamica e rifugiarsi, momentaneamente, in Turchia (ad Istanbul). Momentaneamente, perché anche qui la vita degli omosessuali non è sicura e il Mullah Taha sta tentando di emigrare in Canada.

Di seguito un servizio esclusivo della BBC, dedicato proprio al Mullah Taha. In questo servizio si capisce tutta la sofferenza del clerico iraniano, costretto ad abbandonare il suo Paese e la di esprimersi religiosamente, per l’impossibilità di vivere liberamente la sua sessualità. Nella speranza che le cose cambino presto in Iran, auguriamo al Mullah Taha di realizzare presto la sua speranza di trasferirsi in Canada e cominciare veramente una nuova Vita, piena di gioia e libera dalle paure.

Share