Equality Italia: campagna per adozioni a distanza, che si rivolge anche ai gay


Metter su famiglia e’ “una scelta responsabile” e un diritto per tutte le persone, “di qualunque orientamento sessuale, ceto, genere o religione”. Parte da questa premessa la campagna per promuovere le adozioni a distanza della onlus Global Humanitaria “Io ce l’ho davvero grande il cuore”, che per la prima volta in Italia si rivolge anche alle copie formate da persone dello stesso sesso. La campagna, sostenuta dalla rete per i diritti civili “Equality Italia“, e’ stata presentata oggi a Roma nella sede della Provincia. A sostenerla, ha spiegato la direttrice generale di Global Humanitaria Simona Ingellis, oltre al Ministero per la Cooperazione e l’Integrazione, l’Anci e molti Comuni a partire da Milano, Roma e Torino anche tanti personaggi come Diego Dalla Palma, il critico enogastronomico Edoardo Raspelli, il cantante Sandro Giacobbe, le attrici Lella Costa, Ottavia Piccolo e Marina Massironi, gli atleti Marta Cammilletti, Natasha Isler e Andrea Lucchetta. “Vogliamo garantire un futuro ai bambini in difficolta’ di Paesi dell’America latina, dell’India e della Cambogia” ha spiegato Ingellis, mentre il presidente di Equality, Aurelio Mancuso, ha sottolineato “il diritto di ogni bambino ad avere una figura di riferimento adulta, al di la’ dell’orientamento sessuale di quest’ultima. E l’adozione a distanza e’ uno strumento di vera solidarieta’ aperto a tutte le persone”. Non e’ lo stesso per l’adozione vera e propria, che finora non e’ accessibile alle coppie omosessuali, e Mancuso ha ricordato che “in Italia ogni bambino adottabile ha a disposizione 25 famiglie, ma ciononostante spesso resta in istituto perche’ si tratta di bambini grandi e problematici e quindi e’ difficile che riescano a essere adottati. Non sarebbe meglio per loro trovare accoglienza in una famiglia gay?“. Convinta l’adesione alla campagna di Sandro Giacobbe, che gia’ con la Nazionale Cantanti ha vissuto l’esperienza della promozione dell’adozione a distanza: “ho capito che anche da lontano si puo’ aiutare chi e’ meno fortunato”.

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