(CS) Disabilità e Scuola – Simona Clivia Zucchett (Equality Italia): “Dal PdL uno schiaffo in pieno viso a tutti i disabili”


Roma, 26 maggio 2011 – Per ora è solo un disegno di legge, ma se la proposta di due senatori del PDL – Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile – passasse il vaglio parlamentare, tra due anni o poco più le famiglie dei disabili italiani si troverebbero a dover pagare le spese per l’assistenza di sostegno ai propri figli iscritti agli istituti scolastici.

“Questa notizia – dice Simona Clivia Zucchett, responsabile disabilità di Equality Italia, la rete trasversale per i diritti civili – è uno schiaffo in pieno viso a tutti i disabili e a quei genitori che, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, combattono una sistematica battaglia per far quadrare i conti e, al tempo stesso, per non far pesare ai loro ragazzi la disabilità”. “La cosa che fa più star male – prosegue Zucchett – è il semplice fatto che qualcuno possa anche solo pensare ad una legge del genere e che questo qualcuno sieda in Parlamento. Il Parlamento è espressione del popolo italiano, ma siamo sicuri – si domanda Zucchett – che quello stesso popolo non rimarrebbe, quantomeno, indignato se questa barbarica proposta si tramutasse in legge?”

Secondo i due senatori PDL l’inclusione degli alunni con disabilità deve ormai collocarsi nella nuova logica dell’autonomia scolastica ma la proposta di legge ammette, senza troppi veli, che le istituzioni non riescono a coprire tutte le esigenze degli alunni portatori di handicap: “Non possiamo permettere – dice Zucchett – che i diversamente abili vengano fatti sentire più diversi di quanto non siano. Soprattutto perché, diversi, non lo sono affatto. Tuttavia in questo modo, solo quelle famiglie che non hanno problemi economici potranno garantire la giusta sussidiarietà ai loro congiunti e questo creerà disabili di serie A e di serie B. Francamente – conclude Zucchett – se il Governo ha deciso di tagliare le spese per far quadrare i conti, farebbe meglio a concentrarsi su ben altri capitoli: i disabili non si toccano”.

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