Mentre Rouhani invita ad investire in Iran, Khamenei rilancia il jihad economico guidato dai Pasdaran


200428723-001Dopo l’approvazione dell’accordo nucleare e la fine di molte delle sanzioni imposte verso l’Iran, è da mesi ormai partita una vera e propria corsa di politici e businessmen Occidentali, allo scopo di dimostrare amicizia verso i Mullah e tentare di accaparrarsi i contratti migliori.

Peccato che, mentre l’Occidente correa Teheran, nella capitale iraniana la lotta politica si fa sempre più aspra. Proprio a proposito di economia, mentre Rouhani invita il mondo a investire in Iran, i Pasdaran e la Guida Suprema Ali Khamenei, remano dalla parte opposta.

Solamente nell’ultimo mese, infatti, Khamenei si è espresso numerose volte contro ogni tipo di apertura culturale ed economica. Dopo aver dato parere negativo all’insegnamento dell’inglese nella Repubblica Islamica, Khamenei ha attaccato direttamente l’idea di una Repubblica Islamica inserita nell’economia mondiale.

In un tweet pubblicato sul suo account ufficiale, Khamenei ha espressamente scritto:

“Non è un onore per una economia quello di essere integrata nell’economia mondiale. E’ una perdita. L’indipendenza economica è la sola via, insieme alla Resistenza Economica”.

Questa posizione è stata ribadita da Khamenei poche ore dopo, quando il Rahbar ha incontrato i membri del nuovo parlamento. In quell’occasione, Khamenei ha affermato che l’economia rappresenta un fattore centrale in Iran. Per questo, è necessario monitorare ogni mossa del Governo in campo economico, per “vedere dove si situa rispetto alla Resistenza Economica”.

Si tratta di posizioni che non devono essere prese alla leggere. Dal 2012, infatti, la Guida Suprema promuove la “Resistenza Economica”, un vero e proprio jihad per l’autosufficienza della Repubblica Islamica. Materialmente, questo si è tradotto nell’inserimento spasmodico del Pasdaran all’interno dell’economica iraniana.

Oggi i Pasdaran controllano oltre almeno il 30% dell’economia iraniana, praticamente in ogni settore possibile (ben 14 compagnie legate ai Pasdaran sono quotate alla Borsa di Teheran). Non solo: le Guardie Rivoluzionarie controllano, insieme alle fondazioni clericali, l’intera economica sommersa iraniana, fatta soprattutto di corruzione e persino narcotraffico.

Paradossalmente, l’appeasement Occidentale verso Teheran, avviene proprio mentre il Dipartimento di Stato americano ribadisce che l’Iran resta il principale Paese “sponsor del terrorismo internazionale”. Un terrorismo di cui proprio i Pasdaran sono gli artefici principali. Ergo, indirettamente, l’appeasement economico verso la Repubblica Islamica, si traduce in un circolo vizioso che permette alle Guardie Rivoluzionarie di aumentare la loro ricchezza e con essa il loro sostegno al terrorismo internazionale.

Fonti:

http://eaworldview.com/2016/06/iran-daily-supreme-leader-warns-government-over-economic-approach/

http://eaworldview.com/2016/06/iran-daily-supreme-leader-issues-another-economic-warning-government/

http://taskforceoniran.org/pdf/The_JCPOA%E2%80%99s_Economic_Benefits_for_Iran%E2%80%99s_Revolutionary_Guards.pdf http://www.state.gov/j/ct/rls/crt/2015/257520.htm

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